“Colmare il divario tra le specie: un viaggio creativo di arte, design ed empatia”
Nel regno del design sperimentale, Marlène Huissoud è un simbolo di innovazione e consapevolezza etica. Con un corpo di lavoro distintivo che fonde il mondo naturale con l'ingegno umano, Marlène ha sfidato il ruolo convenzionale del design nella società. Il suo percorso come designer, freelance e sostenitrice del design responsabile le ha fatto guadagnare riconoscimenti, consensi e una reputazione come una delle stelle del design più promettenti del Regno Unito.
Il suo lavoro funge da critica stimolante delle moderne pratiche di produzione, cercando di sfidare eticamente l'uso delle risorse naturali e ridefinendo al contempo il ruolo del design nella società contemporanea. Le creazioni di Marlène risuonano con un senso di autocoscienza, invitandoci a considerare il nostro impatto sulla Terra e, forse, persino a mettere in discussione l'incessante ricerca di significato in ogni cosa.
Questa intervista offre una finestra sull'universo creativo di Marlène, dove bilancia abilmente il disordine insito nella natura con la compulsione dell'umanità a trovare ordine. Attraverso il suo lavoro, estende un invito a tutti noi a riflettere se il mondo potrebbe essere migliore se gli permettessimo semplicemente di esistere nel suo stato naturale.
Puoi raccontarci del tuo percorso nel settore dell'arte e del design? Come sei arrivato dove sei oggi?
Ho studiato Belle Arti e Design in Francia e Inghilterra, il che mi ha permesso di sviluppare, nel corso degli anni, un approccio fortemente sperimentale, che ama correre rischi ed esplorare ambiti di ricerca poco conosciuti.
Come gestisci la responsabilità nel tuo processo creativo?
Lavoro con e per gli insetti da oltre dieci anni. Il mio lavoro si evolve ogni giorno, interrogandomi costantemente su cosa dovrebbe esistere oggi.
Come vedi l'evoluzione futura in un mondo di design inclusivo?
Negli ultimi dieci anni ho sviluppato un dialogo tra le specie. Per me è fondamentale non rivolgermi solo agli umani, ma creare un punto di riflessione tra le specie. E anche preservare queste specie.
Qual è il tuo obiettivo come designer?
Trasmissione. Amo vedere che la mia ricerca può sensibilizzare alcune persone a domande più profonde o riflessioni sui loro comportamenti. Il mio ruolo è creare un mondo migliore con molta empatia per le altre specie. Inizia con l'educazione del pubblico, la trasmissione e poi la creazione di opere che saranno veramente santuari per queste altre specie.
Con chi ti piacerebbe lavorare?
Il mio sogno è creare un dialogo creativo con il Palais Idéal du Facteur Cheval.
Come ti mantieni motivato e ispirato nel tuo lavoro? Ci sono rituali o routine particolari che segui?
Il mio approccio è molto meditativo e ripetitivo, il che mi consente naturalmente di evadere e pensare a nuovi mondi. Mi piace anche dividere il mio anno lavorativo in diversi periodi: l'inverno è sempre un periodo in cui mi riconnetto con me stessa e con la mia ricerca, quindi ho pochissimi assistenti durante quel periodo. Poi arriva la primavera e il laboratorio si trasforma in un piccolo alveare creativo e ritmico.